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La voce delle comunità si intreccia alla musica

Anche quest’anno ritornano i concerti della linea SEI GRADI, un format live ideato da Fondazione Entroterre e ispirato alla trasmissione “cult” di Rai Radio3, con la conduzione di Luca Damiani. Si inizia a Roma, ai Casali della Cooperativa Coraggio di Borghetto San Carlo con Raphael Gualazzi (8 novembre, 19:30), Gloria Campaner (15 novembre, 19:30) e Danilo Rea (22 novembre, 19:30), mentre a Genova prende vita un piccolo Festival Sei gradi con due eventi condotti da Damiani, i concerti di Dado Moroni (5 dicembre) e di Simone Zanchini (6 dicembre) e altri quattro concerti al Louisiana Jazz Club, partner genovese dell’iniziativa, di prossimo annuncio.

A Roma, grazie alla collaborazione con i laboratori realizzati da Piermaria Cecchini assieme alla comunità locale, che delineano altrettanti percorsi di co-creazione e indagine sul patrimonio materiale e immateriale della città. 

👉 Le vostre storie, ricordi e suggestioni culturali costituiranno la trama di una narrazione collettiva inserita, in un sapiente intreccio tra narrazione e musica, all’interno degli eventi.

  • In presenza: 10, 17 e 24 ottobre (ore 16:00–18:00) presso Sala Consiliare del Municipio XV di Roma, Via Flaminia 782
  • Online: 18, 25 e 31 ottobre (ore 16:00–18:00)

Gli incontri in presenza si terranno nella Sala Consiliare del Municipio XV, in via Flaminia 872, Roma. I laboratori saranno tenuti da Piermaria Cecchini.

Per iscriversi è sufficiente compilare il form di iscrizione.

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
In collaborazione con Municipio XV Roma Capitale.


Il Laboratorio

Terra Emotiva – Le Radici dei Sogni
Un viaggio tra emozioni, ricordi e suggestioni del proprio territorio

Il laboratorio “Terra Emotiva” nasce come un percorso di esplorazione interiore e artistica, dove le emozioni, i sogni e i ricordi legati alla propria terra diventano materia viva per un racconto personale e collettivo. Ogni partecipante sarà invitato a riscoprire il legame profondo con i luoghi che abita — le strade, i profumi, le voci e i silenzi — trasformando le suggestioni del territorio in narrazioni, immagini, gesti e suoni.

L’obiettivo è far emergere la memoria emotiva che unisce ciascuno alla propria terra, restituendola in forma creativa attraverso parole e presenza scenica. Il laboratorio è un’occasione per valorizzare la dimensione affettiva e poetica del territorio.

Al termine del percorso, le testimonianze più suggestive verranno raccolte e selezionate per essere condivise con il direttore artistico dell’evento musicale finale, Luca Damiani, durante il quale pianisti di fama internazionale improvviseranno ispirandosi alle emozioni e alle immagini nate dal laboratorio.

Incontro 1 – Le radici del sentire (10 ottobre)
Tema: Emozioni e appartenenza

Iniziamo con una riflessione guidata: Che cosa significa ‘terra’ per me? L’indagine sul concetto di origine e appartenenza sarà arricchita da letture evocative – poesie e brani sul ritorno, sul paesaggio e sulla forza della memoria, che ci aiuteranno a decifrare le nostre sensazioni.
Il cuore del percorso è l’esercizio della “Mappa Emotiva”. Sarai invitato a disegnare o descrivere i luoghi significativi della tua vita (infanzia o quotidianità), associando a ciascuno un’emozione precisa: gioia, paura, nostalgia, pace. Creeremo una geografia personale dove la terra è mappata dal cuore.

 

Incontro 2 – Il corpo del ricordo (17 ottobre)
Tema: Il linguaggio fisico della memoria

Inizieremo con un dolce risveglio corporeo e un lavoro sensoriale che, attraverso i cinque sensi, ti aiuterà a tornare in contatto pieno con il momento presente. Seguirà un momento di quiete con l’ascolto guidato di suoni naturali e del silenzio, un’oasi per calmare la mente e nutrire l’anima.
Il cuore di questa sessione è l’esercizio affettuoso del “Camminare il ricordo”. Ti guideremo a rievocare un luogo caro della tua terra, quel posto che risuona profondamente in te. Cammineremo insieme nello spazio, permettendo ai gesti, ai profumi dimenticati e alle temperature emotive di quel ricordo di riaffiorare e di scaldarti il cuore.

 

Incontro 3 – Le parole dei sogni (24 ottobre)
Tema: Dalla suggestione al racconto

Daremo il via al percorso con l’Ascolto di brani musicali evocativi, melodie scelte per agire da ponte sonoro, guidandoti verso il tuo paesaggio interiore.
Successivamente, ci immergeremo nella Scrittura Automatica di immagini e sogni. Un flusso libero e ininterrotto di parole, un invito a catturare la verità emotiva più profonda e inattesa legata alla tua terra.
L’esperienza culminerà in un gesto di profonda connessione: l’esercizio “Lettera alla mia terra”. Sarai incoraggiato a rivolgerti al tuo luogo d’origine o al tuo rifugio come a un essere vivente e amato – che sia una madre, un’amica fedele o il tuo rifugio più sicuro.

 

Incontro 4 – Le voci del territorio (18 ottobre, online)
Tema: Voci, suoni e presenze della memoria collettiva

Inizieremo con una raccolta condivisa di tesori culturali: testimonianze, proverbi, frammenti di dialetto e canti popolari che custodiscono l’anima di un luogo.
Questi elementi faranno da sfondo all’Ascolto condiviso delle storie dei partecipanti. Un cerchio di voci dove ogni esperienza personale arricchisce il racconto collettivo, celebrando le radici che ci uniscono.
Culmineremo con l’esercizio creativo de “La voce del vento”. In un momento di gioco profondo, sarai invitato a farti portavoce di un elemento del tuo territorio – una vecchia collina, un albero secolare, un fiume. Daremo voce a ciò che non ha voce, interpretando il paesaggio come se potesse finalmente parlare e narrarci la sua storia.

 

Incontro 5 – Emozioni in scena (25 ottobre, online)
Tema: Dalla parola all’azione scenica

L’obiettivo è portare le suggestioni e i testi emersi in brevi azioni teatrali, dando corpo e voce ai sentimenti legati alla nostra terra.
Dedicheremo ampio spazio al lavoro sull’ascolto reciproco e sull’improvvisazione emotiva. Creeremo un ambiente sicuro e stimolante, dove potrai esplorare liberamente le tue reazioni e connetterti profondamente con gli altri partecipanti.
Il culmine del percorso è l’esercizio “L’emozione che diventa gesto”. Ogni persona sceglierà l’emozione dominante che lega al proprio territorio e la tradurrà in una breve performance: un’esplosione fisica, un movimento eloquente o un’espressione vocale intensa. Un momento di vera liberazione espressiva.

 

Incontro 6 – Dalla memoria alla musica (31 ottobre, online)
Tema: La voce poetica del territorio

Questo incontro finale è dedicato alla sintesi emotiva e alla celebrazione delle voci emerse.
Inizieremo con la rilettura collettiva dei testi più evocativi, condividendo i frammenti di scrittura che hanno toccato più in profondità la nostra memoria. Seguirà l’Ascolto di brani musicali selezionati appositamente per la loro risonanza emotiva, creando un sottofondo che amplifichi le sensazioni.
Il cuore dell’esperienza è l’esercizio finale: “La mia terra suona”. Ognuno sarà invitato a leggere o recitare il proprio testo personale, tessendo un dialogo unico con suggestioni sonore o musicali. Cercheremo insieme l’armonia perfetta, il punto in cui la parola e il suono si fondono per esprimere l’essenza più vera del nostro legame con la terra.


“Nel 1929 lo scrittore ungherese Frigyes Karinthy ha immaginato una teoria secondo la quale è possibile unire chiunque con chiunque altro su questo pianeta attraverso una catena al massimo di sei conoscenze, spiega Luca Damiani, che è anche Direttore artistico di Entroterre Festival. Sei Gradi è diventato uno spettacolo teatrale del 1990, un film, 6 gradi di separazione di Fred Schepisi nel 1993 e, più di recente, un programma di Radio3 Rai in cui attraverso una serie di legami e di punti in comune si fanno dialogare musiche e musicisti lontani nel tempo, nello spazio e nei generi. Ora è al centro di un format di live performance ideato da Fondazione Entroterre: una dimensione particolarmente stimolante entro cui condurre la mia ricerca che è prima di tutto, per il pubblico come per me, una scoperta.”


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