Il format live Sei gradi, ideato da Fondazione Entroterre e ispirato alla trasmissione “cult” di Radio3 Rai condotta da Luca Damiani, diventa “grande” e si accinge a conquistare le città di Roma e di Genova, con la sua formula originale di spettacolo che combina narrazione e musica dal vivo. La scoperta dell’identità culturale segreta della comunità si intreccia, serata dopo serata, con l’improvvisazione jazzistica e le performance dei pianisti Danilo Rea, Carlo Negroni, Enrico Pieranunzi, Rita Marcotulli e del cantante e attore Peppe Servillo, accompagnato dal chitarrista Cristiano Califano.
Luca Damiani, con la complicità del presidente di Fondazione Entroterre Claudio Borgianni interpreta i risultati di dei processi partecipativi che hanno coinvolto la cittadinanza dei Municipi più periferici di Roma e di Genova, affrontando temi di identità e comunità a Roma, nei laboratori tenuti da Laura Antonini, comunicatrice, attrice e regista specializzata nell’animazione culturale con finalità sociali e terapeutiche e, a Genova, in collaborazione con il pubblico del Louisiana Jazz Club.
Sei Gradi Roma è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2024 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con LEA e SIAE.
Sei Gradi Genova è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo e del Comune di Genova, in collaborazione con il Louisiana Jazz Club. Partner Villa Durazzo Bombrini.
“Nel 1929 lo scrittore ungherese Frigyes Karinthy ha immaginato una teoria secondo la quale è possibile unire chiunque con chiunque altro su questo pianeta attraverso una catena al massimo di sei conoscenze, spiega Luca Damiani, che è anche Direttore artistico di Entroterre Festival. Sei Gradi è diventato uno spettacolo teatrale del 1990, un film, 6 gradi di separazione di Fred Schepisi nel 1993 e, più di recente, un programma di Radio3 Rai in cui attraverso una serie di legami e di punti in comune si fanno dialogare musiche e musicisti lontani nel tempo, nello spazio e nei generi. Ora è al centro di un format di live performance ideato da Fondazione Entroterre: una dimensione particolarmente stimolante entro cui condurre la mia ricerca che è prima di tutto, per il pubblico come per me, una scoperta.”